Thursday, April 7, 2016

You are my Shining Star - capitolo 37


37.
THE TRICK IS TO KEEP BREATHING


Quando Vivien aprì gli occhi, in un primo momento fece fatica a capire dove si trovava.
Le immagini di quel sogno, se così si poteva definire, che aveva vissuto le continuavano a tornare in flash confusi. Vedeva Naomi e due bambini con dei riccioli castani, vedeva un appartamento a Londra, vedeva gli occhi di Dianna che la supplicavano di tornare da lei, e vedeva una sé stessa con i capelli neri e poco trucco, una sé stessa incinta di una bambina di nome Olivia.
Non ricordava molto di più, e non ricordava neanche quello che era successo prima. Non era difficile capire che si trovava in un ospedale - i rumori e l'odore erano decisamente riconoscibili - ma per il resto la sua mente sembrava un grosso buco nero.
Forse era davvero incinta, forse aveva appena partorito con un cesareo. Questo avrebbe spiegato il fastidio che sentiva all'altezza del ventre, ma non il tubo che aveva infilato in gola e che la stava aiutando a respirare.
Cercò di parlare, ma tutto ciò che riuscì a ottenere fu un suono strozzato e un colpo di tosse che sembrava quasi un conato di vomito. Quel suono attirò l'attenzione di Dianna, che saltò in piedi e corse a chiamare il personale medico.
L’ora successiva fu una processione di medici che andavano e venivano dalla stanza, per constatare lo stato in cui la paziente si trovava.
Le avevano rimosso il tubo dalla gola, ma Vivien ancora faceva fatica a parlare. A parte questo dettaglio, però, sembrava reagire bene agli stimoli, e la sua espressione facciale lasciava intendere che fosse completamente cosciente, vigile, a conoscenza di dove si trovasse e chi fosse, e che avesse riconosciuto Dianna e i suoi genitori.
La dottoressa che l’aveva operata le spiegò brevemente l’accaduto; bastarono quelle poche parole per far sì che tutto tornasse alla mente di Vivien: la partita dei Kings, il discorso che lei e Dianna avevano avuto riguardo l’avere figli, la sosta al mini-market per le birre, e poi lo sparo. Quando quella specifica scena riaffiorò nei suoi ricordi, Vivien istintivamente sobbalzò e dovette chiudere gli occhi. La pistola era stata puntata verso di lei solo per pochi millesimi di secondo, ma Vivien dubitava che quell’immagine avrebbe mai lasciato la sua mente.