Wednesday, January 27, 2021

Reese Girls - Capitolo 14

 


14.
È PERCHÉ MI PIACI TU

 


 

Sto venendo da te, devo parlarti. -
Vivien schiacciò invia sullo schermo del suo telefono, prese la borsa e le chiavi della macchina e uscì di casa. Il mattino dopo si sarebbe dovuta alzare presto, quindi sarebbe dovuta andare a dormire, ma non poteva rimandare la conversazione che doveva avere con Elise, nemmeno di un giorno.
Sicuramente Elise se l’aspettava. Forse non quella sera, e forse non l’esatto contenuto della conversazione, ma la sua migliore amica era abbastanza intelligente da sapere che dovevano parlare di quello che era successo con Virginia, e che non potevano continuare a trascinare quella situazione più a lungo di quanto avevano già fatto. E poi, Elise stava uscendo con Eric, e sembrava stesse per diventare una cosa seria, quindi la loro trombamicizia non sarebbe comunque continuata più di tanto.
- D’accordo, a tra poco. -
Vivien lesse il messaggio della sua amica e accese il motore. Elise viveva molto vicino a lei, quindi ci mise solo cinque minuti a raggiungere casa della bionda. Usò il telecomando che Elise le aveva dato tanto tempo prima per aprire il cancello e parcheggiò la macchina nel vialetto.
“Hey,” Elise la salutò con un sorriso aprendo la porta. “Sei qui per un altro round?”
“Dobbiamo parlare,” disse Vivien, mentre il suo cuore si stringeva al pensiero di quel sorriso smagliante che presto sarebbe scomparso dal volto della sua amica.
“Sì, lo immaginavo,” riconobbe Elise, e si spostò sul lato per fare entrare Vivien. “Vieni, ho una bottiglia di vino che dev’essere finita.”
Le due amiche si sistemarono sul divano in salotto, ognuna con un bicchiere di vino.
“Dunque…” iniziò Elise. “Gin ha dato fuori di matto?
Vivien annuì. “Un pochino, sì. Ma va tutto bene ora, abbiamo parlato. Solo…” fece un respiro profondo. “El, questa cosa tra di noi deve finire. Stanotte. Ora. Sarebbe finita comunque, giusto? Voglio dire, mi hai detto che tu ed Eric siete diretti verso una relazione seria, quindi… è solo che… non possiamo continuare così, El. Non è giusto, non è salutare. Tu stai frequentando un’altra persona, e sì, magari non avete ancora parlato di essere esclusivi, ma dubito fortemente che Eric sarebbe felice di sapere che vai a letto con la tua migliore amica un giorno sì e l’altro pure. E io… beh, penso solo che sia meglio se la smettiamo ora.”

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Wednesday, January 13, 2021

Reese Girls - Capitolo 13

 

13.
SONO TRAUMATIZZATA A VITA, MADRE!

 


 

Vivien bussò alla porta della camera da letto di sua figlia, e stava per sottolineare il fatto che le persone solitamente bussavano prima di entrare in una stanza, ma non lo fece. Non era esattamente il momento adatto per il sarcasmo.
“Entra, ma solo se sei del tutto vestita.”
Ok, evidentemente sua figlia non aveva ricevuto il promemoria sul fatto che non fosse il momento adatto per il sarcasmo. Piccolo demonio!
“Molto divertente, Virginia.”
“Sono traumatizzata a vita, madre! Dovresti darmi delle attenuanti.”
“E tu dovresti imparare a bussare, mia cara figlia,” Vivien rispose, mandando all’aria tuti i suoi intento di tenere il sarcasmo al minimo. “Possiamo parlarne?”
Virginia alzò le spalle e fece gesto a Vivien di sedersi accanto a lei.
“Dunque… tu e zia El siete una coppia ora? Tipo… per davvero?” chiese l’adolescente, e Vivien si sentì male.
“No, tesoro, non lo siamo. Ci siamo solo lasciate prendere e abbiamo perso la cognizione del tempo, ma non è cambiato nulla dall’ultima volta che abbiamo parlato dell’argomento.”
“Ma perché?” Virginia quasi urlò. “Non capisco, mamma. Lei ti ama, è chiaro come il sole! E anche tu la ami, lo sai che è così. E state bene insieme, davvero bene… a quanto pare, così bene da dimenticarti che tua figlia sta per tornare a casa mentre vi state rotolando nelle lenzuola insieme. Quindi perché non potete semplicemente ammettere che siete una coppia ed effettivamente ESSERE una coppia?”
Vivien si sentiva uno schifo. Quello era il motivo per cui non avrebbe mai voluto far sapere a Gin che cosa stava succedendo con Elise. Non poteva sopportare di assistere alla speranza di sua figlia per un lieto fine che lei non era sicura di poterle garantire, e poi vedere quelle speranze venire distrutte perché Vivien faceva veramente schifo quando si trattava di relazioni romantiche e non riusciva a tenersela nei pantaloni neanche se la sua vita fosse dipesa da quello. Ma Gin era un’adolescente, quindi non poteva capirlo. Non poteva afferrare il concetto di trombamicizia, evidentemente. E Vivien era davvero felice che sua figlia non capisse quel concetto, davvero, ma rendeva la situazione molto più difficile da spiegare.

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Sunday, January 10, 2021

Tessellate - Capitolo 33

 

33.
TIME TO NEVER HOLD OUR LOVE

 

 

 

“Vivien, te lo ripeto per l’ultima volta, stai lontana dalla mia cucina! O devo forse ricordati cos’è successo il primo Ringraziamento che ho passato qui?” Elise sentenziò, incrociando le braccia al petto e guardando Vivien con aria minacciosa.
“Ok, prima di tutto, quella volta il tacchino è bruciato perché ci siamo addormentate entrambe, e non perché ci ho messo le mani io. E poi, ora non sono più così tanto inetta in cucina,” si difese la rossa, poi si voltò verso Sebastian che aveva un braccio infilato dentro il tacchino e un’espressione un filino schifata sul volto. “Bas, diglielo tu che mi hai insegnato a cucinare.”
“Solo perché sai fare tre cose messe in croce per non morire di fame, non vuol dire che tu sia una cuoca provetta. Io sto con El, è meglio se tu non ti avvicini neanche a questa stanza oggi.”
“D’accordo,” sbuffò Vivien imbronciata, dirigendosi verso il frigo per tirare fuori una bottiglietta d’acqua. “Ma verrà un giorno in cui mi supplicherete di prepararvi qualcosa di buono da mangiare.”
“Sì, quando l’inferno ghiaccerà,” rispose Elise facendole una smorfia, e poi la scacciò via dalla cucina con uno strofinaccio per tornare al lavoro. “Vai a preparare la tavola tu. Ma prima vai a vedere come sta Dianna.”
“Agli ordini, capitano,” Vivien si portò la mano tesa sulla fronte per simulare un saluto militare e uscì dalla cucina, diretta in salotto dove Dianna stava leggendo sdraiata sul divano.
“Hey. Come ti senti?”
Dianna chiuse il libro e sospirò. “Per l’ennesima volta, Viv, sto bene. Non vedo perché io debba stare qui seduta a far niente mentre voi  sgobbate.”
“Perché hai passato le ultime settimane con la testa infilata nel cesso?” replicò Vivien, e venne fulminata da un’occhiataccia da parte della brunetta. “Ok, scusami. Siamo solo preoccupate per te, non vogliamo farti stancare.”
“E lo apprezzo, Viv, davvero. Ma sto bene. Sono tre giorni che non vomito, e con un po’ di fortuna, stasera mi potrò godere la cena e recuperare un po’ dei chili persi.”

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Sunday, January 3, 2021

Tessellate - Capitolo 32

32.
THE PIECES OF THIS PUZZLE JUST DON'T FIT WITHOUT YOU

 

 

 

Vivien percorse il corridoio per arrivare all’ufficio dove si sarebbe tenuta la table read del finale di stagione di Treasure Hunt sentendo il cuore rimbombarle nel petto. Era passato così tanto tempo dall’ultima volta che era stata lì che le sembrava appartenere a un’altra vita, una vita precedente nella quale lei non si riconosceva più.
Eppure era tornata.
Aveva parlato con Jason e lui l’aveva quasi supplicata di apparire nel finale di stagione, e di riprendere il ruolo di Talia l’anno successivo, se non proprio come personaggio regolare, almeno come ricorrente. Vivien aveva accettato, più che altro per i sensi di colpa che provava per il modo in cui se n’era andata e li aveva abbandonati l’anno prima.
Era assurdo pensare che fosse passato quasi un anno da quando aveva lasciato Los Angeles e la sua famiglia, visto che a lei sembrava un’eternità. Tutto era cambiato, lei stessa in primis, e ogni tanto si chiedeva se fosse ancora adatta quel mondo, a quella vita. Aveva provato una sensazione simile quando era tornata a Londra a girare il finale di The Homicide 7; dopo tanti anni trascorsi a Los Angeles, quel set e quel modo di lavorare che una volta le era stato tanto familiare, le era sembrato completamente estraneo, come se non avesse fatto realmente parte di lei così a lungo.
E poi c’erano le persone. La prospettiva di doversi relazionare con Kyle non la elettrizzava per nulla; l’unica volta che aveva visto l’uomo che almeno in parte era stato responsabile per la rovina della sua famiglia era stato al matrimonio di Chris e Delilah, e se n’era tenuta il più possibile alla larga, ma non sarebbe stato così facile evitarlo sul set. Ed Elise… erano passate due settimane dal matrimonio, da quando avevano ballato insieme e la bionda l’aveva velatamente incoraggiata a non perdere la speranza, che magari un giorno sarebbe stata disposta a perdonarla. Non si erano più viste da quel giorno, ma ogni tanto si erano sentite via messaggi. Vivien, intanto, non aveva mai smesso di scriverle lettere. In realtà, era stata proprio una di quelle lettere a iniziare lo scambio di  messaggi. Dire che avessero parlato della loro situazione era un’esagerazione, ma almeno tutte quelle lettere non erano rimaste senza alcuna risposta, e Vivien ora sapeva che, in qualche modo, le sue parole erano arrivate a destinazione e che stavano facendo effetto sulla bionda. Sapeva che non sarebbero bastate - come Elise aveva detto mentre ballavano al matrimonio, aveva bisogno di fatti ora - ma erano pur sempre un passo avanti. Vivien non le avrebbe messo fretta. A lei c’erano voluti dieci anni per accettare i suoi sentimenti e decidersi a dare all’amore tra lei ed Elise una vera possibilità, quindi era giusto che la bionda si prendesse tutto il tempo necessario. Vivien era disposta ad aspettare anche altri dieci anni, perché Elise ne valeva la pena.
L’unico problema era che l’inglese viveva ancora in albergo, e stava iniziando a non tollerare più quella sistemazione così provvisoria e precaria. Avrebbe dovuto iniziare a cercare qualcosa, fosse anche solo un appartamento temporaneo in affitto, perché non poteva continuare a stare in una suite in eterno, per quanto comodo fosse. Forse era davvero il caso di iniziare a pensarci.

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