Tuesday, September 24, 2013

Treacherous - Preview



La professoressa Zanon era una visione!
Era questo pensiero che affollava la mente di Regina la mattina del secondo giorno di scuola, e in quel momento ogni singolo dubbio o remora che poteva aver avuto sulla sua decisione di iscriversi all'Istituto Privato Eleanor Roosevelt per ripetere il suo quarto anno di liceo linguistico scomparvero. Solo il poter vedere quella magnifica creatura quattro ore alla settimana per tutto l'anno valeva bene sia la retta salatissima, sia i compagni di classe decisamente snob.
Quando questa visione, questa fata irlandese sotto forma di professoressa d'inglese era entrata in classe, con la sua gonna stretta e i suoi tacchi a spillo, il cuore di Regina aveva saltato un paio di battiti. Nei suoi dodici anni di carriera scolastica, non aveva mai visto un'insegnante così bella.
Il corpo insegnanti della Roosevelt era tendenzialmente giovane: la maggior parte dei professori non superava i quarant'anni: la professoressa di storia e filosofia, Savati, era una neo-laureata di ventotto anni, ma che aveva già il pugno d'acciaio necessario per essere la coordinatrice di classe; il professor Galli, di italiano, non doveva averne più di trentacinque e il professor Caruso, matematica, sicuramente non arrivava ai quaranta.
E poi c'era la professoressa Zanon, Larissa Zanon: due gambe che si fermavano solo perché c'era il pavimento, se no sarebbero probabilmente andate avanti per chilometri, una cascata di capelli rossi naturali, che le ricadevano leggermente mossi sulle spalle e sulla schiena, gli occhi dell'azzurro più intenso che Regina avesse mai visto in vita sua, e delle adorabili lentiggini chiare sul naso e sulle guance. Sembrava veramente una fata uscita dalla tradizione irlandese. Regina non avrebbe saputo darle un'età, perché avrebbe potuto avere tranquillamente tra i venticinque e i trentacinque anni. Il suo portamento sembrava quello di una donna adulta, mentre il viso era quello di una ragazzina poco più grande degli studenti presenti in classe. Di una cosa Regina era assolutamente certa: non sarebbe mai stata in grado di concentrarsi sulle lezioni, avendo davanti un simile spettacolo.

- Coming soon on EFP -

Wednesday, September 18, 2013

After all this time, you and I - capitolo 18


18. That's what friends are for


Da quando era finita la scuola, Dylan aveva passato la maggior parte del tempo con la sua sorellina. A parte un paio di appuntamenti con Roxanne e quelle rare volte che visto William e Tina prima che partissero per la Francia, il ragazzo si era dedicato completamente alla famiglia. Non che la cosa gli dispiacesse, era felice di passare un po’ di tempo con la piccola Sophie, ma stava iniziando a preoccuparsi per Layla e Scarlett. Non aveva più avuto loro notizie da quando erano finiti gli esami, aveva saputo da Tina che Scarlett era in California dalla madre; da Layla, invece, nemmeno una parola. L’ultima volta che le aveva viste, erano ancora nel pieno del loro litigio, del quale Dylan non consceva assolutamente la causa. Probabilmente Layla passava le sue giornate chiusa in casa a suonare o semplicemente a disperarsi per quella situazione con la sua migliore amica. Avrebbe voluto scriverle o telefonarle per sapere come stava, ma aveva preferito evitare. Conosceva Layla da anni, la conosceva talmente bene da sapere che, in quei momenti, la bionda preferiva rimanere sola. Se avesse avuto bisogno di parlare con lui, si sarebbe fatta viva.
Quel pomeriggio Dylan aveva accompagnato Sophie alla festa di una sua amica ed era sulla strada del ritorno a casa quando ricevette un messaggio da Scarlett, che gli chiedeva se potevano vedersi il prima possibile. Stupito da quella richiesta, Dylan rispose che poteva essere a casa sua in dieci minuti.
Mentre percorreva la strada verso la villetta di Scarlett, nella sua mente giravano diversi interrogativi. Com’era possibile che Scarlett fosse già tornata da San Francisco? Era stata via meno di due settimane! E soprattutto, perché quell’urgenza di vederlo? Sembrava dovesse parlargli di qualcosa di molto serio. Dylan sospirò. Non si preannunciava niente di buono.

Friday, September 13, 2013

I knew you were trouble - one-shot


I KNEW YOU WERE TROUBLE

"I think when it’s all over, it just comes back and flashes, you know. It’s like a kaleidoscope of memories, it just all comes back, but she never does. I think part of me knew the second I saw her that this would happen. It’s not really anything she said, or anything she did. It was the feeling that came along with it, and crazy thing is, I don’t know if I’m ever gonna feel that way again. But I don’t know if I should. I knew her world moved too fast, and burned too bright. But I just thought, how can the devil be pulling you towards someone who looks so much like an angel when she smiles at you? Maybe she knew that, when she saw me. I guess I just lost my balance. I think that the worst part of it all wasn’t losing her, it was losing me.”

Avresti dovuto saperlo che sarebbe finita così. I segnali c'erano, erano evidenti, ma hai deciso di ignorarli.
Forse perchè ti piaceva l'idea che una come lei potesse trovare qualcosa di interessante in una come te. O forse perchè il potere magnetico quei capelli viola e quegli occhi azzurri come il cielo, come il suo nome, Skylar, è abbastanza da farti dimenticare i campanelli d'allarme.
Qualunque sia il motivo, ora ti ritrovi nel mezzo del deserto dopo un rave, o come diavolo vengono chiamati quel genere di party oggigiorno, la testa che ti esplode, lo stomaco che grida vendetta, sdraiata sulla brulla terra rossastra con sassolini che ti graffiano la schiena e il sole che ti brucia la pelle.
E lei non c'è.
E non ci sei neanche tu. Non quella che eri, non quella che sei sempre stata. Sei persa e non sai se riuscirai mai a ritrovare la persona che eri prima di conoscere lei.

- Continua su EFP -

Avevo postato questa one-shot qualche mese fa, ma non l'avevo pubblicizzata. È una storia di cui, sinceramente, vado molto fiera, perché mi sono cimentata a scrivere il seconda persona per la prima volta e il risultato è stato soddisfacente.
Questa storia si è classificata prima al contest indetto sul forum di EFP "Di corruttori e vittime".

Sunday, September 8, 2013

You are my Shining Star - Capitolo 21


21. San Diego Serenade


A trentacinque anni (meno un giorno) Vivien non pensava di poter provare ancora quel genere di eccitazione che un bambino prova per una nuova esperienza. Avendo bruciato molte tappe quando ancora era adolescente, era difficile che qualcosa le facesse spalancare gli occhi per lo stupore e l'eccitamento.
Questo, prima di mettere piede al San Diego Comic Con.
Il Convention Center era completamente invaso da gente di ogni età e nazionalità, accomunata dalla passione per fumetti, cartoni, telefilm e fantascienza, chi in cosplay, chi vestito normalmente.
Vivien non aveva mai visto niente di simile in vita sua. Certo, aveva partecipato a qualche convention nel Regno Unito ai tempi di Avalon, ma non era niente in confronto al Comic Con che, in fondo, era la convention del genere più famosa al mondo.
Il cast di Treasure Hunt era arrivato a San Diego il giorno prima del panel, di pomeriggio.
Dianna si sentiva in colpa per non aver organizzato nulla di spettacolare per il compleanno di Vivien, che sarebbe stato il giorno successivo, ma gli impegni del Comic Con rendevano i grandi festeggiamenti un po' impossibili. Certo, Dianna aveva comunque un paio di sorprese in serbo per la sua ragazza, ma niente che potesse anche solo avvicinarsi a quello che Vivien aveva organizzato per il suo compleanno a New York.

Friday, September 6, 2013

Comunicazione di servizio

Non so quante persone che seguono le mie storie leggano effettivamente questo blog, ma tanto vale provare a lasciare qui un piccolo annuncio. Odio usare un "capitolo" delle mie storie per inserire delle comunicazioni, perché illude i lettori che la storia sia stata aggiornata, quando invece non è vero.

Questo è quanto: quest'estate ho sofferto (e soffro tutt'ora) di quel terribile disturbo chiamato "blocco dello scrittore". Fondamentalmente, è più di un mese che non riesco a mettere tre parole una in fila all'altra, nonostante i miei buoni propositi. Mi siedo ogni giorno al computer sperando di scrivere e dopo ore e ore non concludo nulla. È una cosa che capita, purtroppo, e mi dispiace, perché so che state aspettando il nuovo capitolo di You are my Shining Star. Il capitolo arriverà, attualmente ho scritto circa otto pagine di Word, ma non riesco ad andare avanti.

Quindi, vi prego, abbiate fede e non tormentatemi con messaggi privati chiedendomi quando arriverà l'aggiornamento. Potrei sbloccarmi e finirlo entro due giorni o potrei metterci un altro mese... ora come ora, non lo posso sapere.

Vi ringrazio della pazienza e spero che continuerete comunque a leggere quando il nuovo capitolo arriverà. Purtroppo, se qualcuna di voi scrive, sa benissimo che è qualcosa che può succedere e non c'è rimedio se non aspettare che passi.

Nel frattempo vi informo che i successivi capitoli di After all this time, you and I sono in betaggio in massa. Ho inviato alle mie beta tutti i capitoli che ho già pronti (sono 7), così da averli pronti da postare più o meno regolarmente.

That's it. Grazie per l'attenzione e, spero, a presto.