Monday, June 25, 2018

Tessellate - capitolo 8



8.
YOU, ME, WE, US


Era una giornata particolarmente lunga e impegnativa sul set di Treasure Hunt, soprattutto per Vivien, che era arrivata alle sei del mattino e, alle sette di sera, aveva ancora delle scene da girare. Certo, aveva avuto qualche ora di pausa in cui era riuscita a dormire e mangiare qualcosa, ma di quel passo non sarebbe stata in grado di andarsene almeno fino alle dieci. Per fortuna che il giorno dopo l’avrebbe avuto libero, e forse era quello l’unico motivo per cui non si era lamentata più di tanto di quegli orari assurdi e aveva acconsentito di fermarsi più a lungo di quanto avrebbe dovuto per filmare le ultime scene.
Elise, invece, era stata fortunata, e aveva finito prima del previsto, per cui si stava preparando per tornare a casa, quando Dianna bussò alla porta della sua roulotte.
“Hey, stai andando via?” le chiese, e la bionda annuì. “Posso tornare con te? Stamattina io e Vivien siamo venute insieme con la mia macchina, ma lei ne avrà ancora per un po’ e non mi va di aspettarla. Pensavo di lasciarle la macchina e di farmi dare un passaggio da te.”
“Certo. Se sei pronta, possiamo andare.”
Mentre camminavano verso il parcheggio, Dianna pensò che era la prima volta da quando erano andate tutte e tre a letto insieme - e forse anche da molto altro tempo prima - che lei ed Elise si ritrovavano sole in uno spazio relativamente ristretto, dov’era impossibile evitarsi. In casa avevano entrambe la loro stanza, e comunque era difficile che non ci fosse anche Tory con loro, ma ora le aspettava almeno una mezz’ora di macchina, loro due sole. Sarebbe stato strano o imbarazzante? Era passata una settimana da quella notte, ma nessuna delle tre in quella settimana aveva, per un motivo o per l’altro, tirato fuori l’argomento. Il fatto che non ne avessero parlato, però, non voleva assolutamente dire che Dianna non ci avesse pensato. Al contrario, ogni istante libero dal lavoro, obblighi familiari, e routine quotidiana l’aveva trascorso riflettendo su quello che era successo. A voler essere completamente sincera, non era proprio del tutto stupita che fossero finite a letto tutte e tre insieme; sembrava un qualcosa destinato a succedere, prima o poi, date le premesse. E, a dirla tutta, non si sentiva particolarmente dispiaciuta o sconvolta di quel nuovo risvolto nella loro già complicata relazione. Sembrava anzi essere la parte meno complicata di tutta quella faccenda: il sesso era semplice, i rapporti tra di loro… beh, quello era un altro paio di maniche.

Tuesday, June 5, 2018

Aggiornamenti

Non so chi segue questo blog, se qualcuno viene a visitarlo di tanto in tanto nella speranza di trovare qualche aggiornamento alle mie storie.
Beh, mi dispiace deludervi, questo posto non è un nuovo capitolo, bensì un aggiornamento su cosa sto combinando.

Non ho mai messo di scrivere. Non potrei mai, fa troppo parte di me. Però ho passato un periodo un po' confuso, e ho messo tanta carne al fuoco, seguendo l'ispirazione del momento. Il fatto è che sto scrivendo principalmente in inglese e, avendo già pochissimo tempo a mia disposizione per dedicarmi alla scrittura, non posso permettermi di perdere tempo traducendo. È per questo che non avete ancora letto niente di nuovo. Prima o poi tradurrò tutto e posterò anche in italiano.

Nel frattempo, però, mi sono anche messa a lavorare sulla revisione di Heartlines. Tengo moltissimo a questa storia, e mi piacerebbe un giorno vederla pubblicata sotto forma di libro vero e proprio, ma mi rendo conto che, così com'è, non ci sono speranze. Quindi la sto sistemando, tagliando pezzi inutili e sistemando errori dovuti alla scarsa esperienza di quando ho iniziato a scriverla (nel lontano febbraio 2012... non riesco a credere che siano passati più di sei anni da quando Vivien, Dianna ed Elise sono entrate a far parte della mia vita). Questo processo mi serve anche per tornare in sintonia con i personaggi e con la storia, per poter andare avanti e concludere Tessellate. Sono arrivata a un momento cruciale della trama, e mi sono resa conto che non posso fare un buon lavoro se non torno a infilarmi nella testa dei personaggi e a capire quello che pensano e quello che provano. Spero che, tornando alle origini, riuscirò a ritrovarli e a scrivere meglio di loro.

Detto questo, se qualcuno legge ancora questo blog, vi chiedo di lasciarmi un commentino anche anonimo per dirmi se siete interessate a leggere i primi capitoli della nuova versione di Heartlines in lingua originale. Al momento non sono postati da nessuna parte, ma potrei postarli qui o su qualche altro sito, se ci fosse qualcuno interessato a leggerli. In caso contrario, continuerò comunque a revisionare e, si spera, un giorno potrò annunciare la pubblicazione di Heartlines come romanzo vero e proprio.

A presto, spero.

S.

Wednesday, January 17, 2018

Clean - capitolo 6


6.
A FLIGHT RISK WITH THE FEAR OF FALLING



Sette anni fa.

“Ok, non salirò mai più su quelle montagne russe! Mai!” si lamenta Grant, le mani sullo stomaco e un colorito verdognolo in faccia. Tu e Emily non potete fare a meno di ridergli dietro.
“Scherzi? È stato super-fantastico!” squittisce Emily.
“Davvero. Sei proprio un fiorellino delicato, Grant!” prendi in giro il tuo chitarrista, che sembra sempre più pallido.
Tu e la tua band avete deciso di andare al luna park locale, visto che non suonate questa sera, ma la maggior parte dei tuoi musicisti si sono rifiutati di salire sulle montagne russe più spaventose. Solo tu, Emily e Grant siete stati abbastanza coraggiosi da farle, e ora hai l’impressione che il tuo chitarrista se ne sta pentendo amaramente.
“Andiamo nella casa degli specchi!” suggerisci poi, quando vedi l’attrazione.
“Assolutamente no, potrei vomitare! Voi ragazze andate, io becco gli altri e magari mi prendo una Coca per sistemarmi lo stomaco.”
Ti giri verso Emily per avere la sua risposta, e quando annuisce la prendi per mano e insieme correte verso la casa degli specchi.
All’inizio è un po’ disorientante, ma ti ci abitui abbastanza in fretta, e la prima parte del labirinto non vi crea grossi problemi. Poi però le luci si abbassano e diventa difficile trovare la strada giusta in mezzo a tutti quegli specchi e luce soffusa.
“È la prima volta che lo faccio al buio,” mormori, agitando le mani davanti a te per evitare di colpire uno specchio. “Fa un po’ paura.”
“Io penso sia una figata. Non aver paura, ci sono io con te. Facciamo scambio, vado io davanti, ok? Dammi la mano.”

Sunday, January 7, 2018

Clean - capitolo 5


5.
CAN'T DECIDE IF IT'S A CHOICE GETTING SWEPT AWAY


Tre anni fa.

Sei nervosa. Molto più nervosa di quanto dovresti essere. Dopotutto, state solo andando a prendere un caffé insieme. Non è altro che un innocente caffé senza signficato con una persona che ti è stata presentata da una specie di amica. Non importa che la persona in questione sia la ragazza che ti ha praticamente spogliata con gli occhi per tutta la notte alla festa degli Oscar di Vanity Fair e che poi ti ha regalato un fiore che è praticamente un simbolo dell’amore lesbico. Non importa che, da quella notte, tu non hai mai smesso di pensare a lei. È solo un caffé.
Butti un occhio all’orologio: è ora di andare. Non vuoi essere in stra-anticipo, ma non vuoi neanche arrivare in ritardo. Esci dalla tua stanza d’albergo, accendendo l’iPod non appena chiudi la porta alle tue spalle. È un’abitudine che hai sviluppato da quando sei diventata famosa: musica alta nelle orecchie ogni volta che lasci la sicurezza e la tranquillità di casa tua per disconnetterti dal mondo intorno a te, e per coprire le voci che ti urlano di voltarti così che possono scattarti una fotografia.
Ti ci vogliono appena venti minuti per raggiungere il bar dove avete appuntamento, e ben presto la macchina si ferma di fronte all’ingresso.
“L’aspetto in fondo alla strada, miss Swift. C’è un posto libero lì avanti,” dice Joe mentre ti fa uscire.
Tutta questa storia della security è ancora abbastanza strana, ma è anche necessaria, dopo delle brutte esperienze che hai avuto. Sai che, se tua madre fosse lì, probabilmente insisterebbe per farti accompagnare dentro da Joe, ma tu preferisci così. I primi appuntamenti sono già abbastanza imbarazzanti senza avere gli occhi del tuo bodyguard addosso per tutto il tempo. Da dove Joe ha parcheggiato riesce tranquillamente a controllare la situazione attraverso la vetrina, quindi va tutto bene.
Quando entri nel bar e ti guardi intorno, la noti immediatamente, visto che si alza e agita la mano per salutarti.


Tessellate - capitolo 7


7.
BEDROOM HYMNS



“Siete sicure che sia una buona idea?”
La domanda di Elise quasi si perse, sovrastata dalle risate provenienti sia dalla sua stessa bocca, sia da quelle delle sue coinquiline, mentre salivano le scale di casa loro, tenendosi tutte e tre per mano.
“No, ma importa qualcosa?” rispose Dianna, cercando appoggio con la mano libera sul corrimano.
“Quando mai sapere che è una cattiva idea mi ha fermata, darling?” aggiunse Vivien, facendo lo sforzo di trascinare le sue ragazze - le suonava ancora così strano pensare entrambe loro come le sue ragazze, ma era uno strano che le piaceva decisamente - su per gli ultimi gradini.
La serata era iniziata nel modo più imbarazzante possibile, e forse era per quello che si erano date all’alcool.
Qualche giorno prima Kyle aveva contattato Elise, chiedendole se fosse possibile ospitare Victoria da lui per una notte, visto che sua figlia Jade sarebbe stata in città per il weekend e, nel periodo in cui lui ed Elise erano stati insieme, la bambina si era attaccata moltissimo alla piccola Tory, e ci teneva a rivederla e passare un po’ di tempo con lei.
Elise aveva acconsentito, anche perché sapeva che a Tory Kyle mancava. Per due anni era stato una figura predominante nella vita della bimba, sin da quando era una neonata, e poi immediatamente quella presenza era venuta a mancare senza una spiegazione - come si faceva a spiegare a una bambina così piccola una situazione così complicata?
La richiesta di Kyle e la decisione di Elise erano avvenute via messaggi, quindi i due ex non avevano effettivamente interagito direttamente, ma quando Kyle si era presentato alla porta di casa Reese-Laydon-Holt l’atmosfera si era fatta così pesante che avrebbe potuto schiacciarli tutti. Il caso aveva voluto che Kyle fosse arrivato leggermente in anticipo rispetto all’orario che avevano concordato - solo cinque minuti in realtà - e che Tory, che in quel periodo stava imparando a usare il vasino, avesse deciso proprio quel giorno di voler provare a fare tutti i suoi bisognini lì prima di uscire, per cui quando Kyle suonò il campanello Elise si trovava ancora al piano superiore, e fu Vivien ad aprire la porta.