Wednesday, January 17, 2018

Clean - capitolo 6


6.
A FLIGHT RISK WITH THE FEAR OF FALLING



Sette anni fa.

“Ok, non salirò mai più su quelle montagne russe! Mai!” si lamenta Grant, le mani sullo stomaco e un colorito verdognolo in faccia. Tu e Emily non potete fare a meno di ridergli dietro.
“Scherzi? È stato super-fantastico!” squittisce Emily.
“Davvero. Sei proprio un fiorellino delicato, Grant!” prendi in giro il tuo chitarrista, che sembra sempre più pallido.
Tu e la tua band avete deciso di andare al luna park locale, visto che non suonate questa sera, ma la maggior parte dei tuoi musicisti si sono rifiutati di salire sulle montagne russe più spaventose. Solo tu, Emily e Grant siete stati abbastanza coraggiosi da farle, e ora hai l’impressione che il tuo chitarrista se ne sta pentendo amaramente.
“Andiamo nella casa degli specchi!” suggerisci poi, quando vedi l’attrazione.
“Assolutamente no, potrei vomitare! Voi ragazze andate, io becco gli altri e magari mi prendo una Coca per sistemarmi lo stomaco.”
Ti giri verso Emily per avere la sua risposta, e quando annuisce la prendi per mano e insieme correte verso la casa degli specchi.
All’inizio è un po’ disorientante, ma ti ci abitui abbastanza in fretta, e la prima parte del labirinto non vi crea grossi problemi. Poi però le luci si abbassano e diventa difficile trovare la strada giusta in mezzo a tutti quegli specchi e luce soffusa.
“È la prima volta che lo faccio al buio,” mormori, agitando le mani davanti a te per evitare di colpire uno specchio. “Fa un po’ paura.”
“Io penso sia una figata. Non aver paura, ci sono io con te. Facciamo scambio, vado io davanti, ok? Dammi la mano.”

Sunday, January 7, 2018

Clean - capitolo 5


5.
CAN'T DECIDE IF IT'S A CHOICE GETTING SWEPT AWAY


Tre anni fa.

Sei nervosa. Molto più nervosa di quanto dovresti essere. Dopotutto, state solo andando a prendere un caffé insieme. Non è altro che un innocente caffé senza signficato con una persona che ti è stata presentata da una specie di amica. Non importa che la persona in questione sia la ragazza che ti ha praticamente spogliata con gli occhi per tutta la notte alla festa degli Oscar di Vanity Fair e che poi ti ha regalato un fiore che è praticamente un simbolo dell’amore lesbico. Non importa che, da quella notte, tu non hai mai smesso di pensare a lei. È solo un caffé.
Butti un occhio all’orologio: è ora di andare. Non vuoi essere in stra-anticipo, ma non vuoi neanche arrivare in ritardo. Esci dalla tua stanza d’albergo, accendendo l’iPod non appena chiudi la porta alle tue spalle. È un’abitudine che hai sviluppato da quando sei diventata famosa: musica alta nelle orecchie ogni volta che lasci la sicurezza e la tranquillità di casa tua per disconnetterti dal mondo intorno a te, e per coprire le voci che ti urlano di voltarti così che possono scattarti una fotografia.
Ti ci vogliono appena venti minuti per raggiungere il bar dove avete appuntamento, e ben presto la macchina si ferma di fronte all’ingresso.
“L’aspetto in fondo alla strada, miss Swift. C’è un posto libero lì avanti,” dice Joe mentre ti fa uscire.
Tutta questa storia della security è ancora abbastanza strana, ma è anche necessaria, dopo delle brutte esperienze che hai avuto. Sai che, se tua madre fosse lì, probabilmente insisterebbe per farti accompagnare dentro da Joe, ma tu preferisci così. I primi appuntamenti sono già abbastanza imbarazzanti senza avere gli occhi del tuo bodyguard addosso per tutto il tempo. Da dove Joe ha parcheggiato riesce tranquillamente a controllare la situazione attraverso la vetrina, quindi va tutto bene.
Quando entri nel bar e ti guardi intorno, la noti immediatamente, visto che si alza e agita la mano per salutarti.


Tessellate - capitolo 7


7.
BEDROOM HYMNS



“Siete sicure che sia una buona idea?”
La domanda di Elise quasi si perse, sovrastata dalle risate provenienti sia dalla sua stessa bocca, sia da quelle delle sue coinquiline, mentre salivano le scale di casa loro, tenendosi tutte e tre per mano.
“No, ma importa qualcosa?” rispose Dianna, cercando appoggio con la mano libera sul corrimano.
“Quando mai sapere che è una cattiva idea mi ha fermata, darling?” aggiunse Vivien, facendo lo sforzo di trascinare le sue ragazze - le suonava ancora così strano pensare entrambe loro come le sue ragazze, ma era uno strano che le piaceva decisamente - su per gli ultimi gradini.
La serata era iniziata nel modo più imbarazzante possibile, e forse era per quello che si erano date all’alcool.
Qualche giorno prima Kyle aveva contattato Elise, chiedendole se fosse possibile ospitare Victoria da lui per una notte, visto che sua figlia Jade sarebbe stata in città per il weekend e, nel periodo in cui lui ed Elise erano stati insieme, la bambina si era attaccata moltissimo alla piccola Tory, e ci teneva a rivederla e passare un po’ di tempo con lei.
Elise aveva acconsentito, anche perché sapeva che a Tory Kyle mancava. Per due anni era stato una figura predominante nella vita della bimba, sin da quando era una neonata, e poi immediatamente quella presenza era venuta a mancare senza una spiegazione - come si faceva a spiegare a una bambina così piccola una situazione così complicata?
La richiesta di Kyle e la decisione di Elise erano avvenute via messaggi, quindi i due ex non avevano effettivamente interagito direttamente, ma quando Kyle si era presentato alla porta di casa Reese-Laydon-Holt l’atmosfera si era fatta così pesante che avrebbe potuto schiacciarli tutti. Il caso aveva voluto che Kyle fosse arrivato leggermente in anticipo rispetto all’orario che avevano concordato - solo cinque minuti in realtà - e che Tory, che in quel periodo stava imparando a usare il vasino, avesse deciso proprio quel giorno di voler provare a fare tutti i suoi bisognini lì prima di uscire, per cui quando Kyle suonò il campanello Elise si trovava ancora al piano superiore, e fu Vivien ad aprire la porta.