Wednesday, January 13, 2021

Reese Girls - Capitolo 13

 

13.
SONO TRAUMATIZZATA A VITA, MADRE!

 


 

Vivien bussò alla porta della camera da letto di sua figlia, e stava per sottolineare il fatto che le persone solitamente bussavano prima di entrare in una stanza, ma non lo fece. Non era esattamente il momento adatto per il sarcasmo.
“Entra, ma solo se sei del tutto vestita.”
Ok, evidentemente sua figlia non aveva ricevuto il promemoria sul fatto che non fosse il momento adatto per il sarcasmo. Piccolo demonio!
“Molto divertente, Virginia.”
“Sono traumatizzata a vita, madre! Dovresti darmi delle attenuanti.”
“E tu dovresti imparare a bussare, mia cara figlia,” Vivien rispose, mandando all’aria tuti i suoi intento di tenere il sarcasmo al minimo. “Possiamo parlarne?”
Virginia alzò le spalle e fece gesto a Vivien di sedersi accanto a lei.
“Dunque… tu e zia El siete una coppia ora? Tipo… per davvero?” chiese l’adolescente, e Vivien si sentì male.
“No, tesoro, non lo siamo. Ci siamo solo lasciate prendere e abbiamo perso la cognizione del tempo, ma non è cambiato nulla dall’ultima volta che abbiamo parlato dell’argomento.”
“Ma perché?” Virginia quasi urlò. “Non capisco, mamma. Lei ti ama, è chiaro come il sole! E anche tu la ami, lo sai che è così. E state bene insieme, davvero bene… a quanto pare, così bene da dimenticarti che tua figlia sta per tornare a casa mentre vi state rotolando nelle lenzuola insieme. Quindi perché non potete semplicemente ammettere che siete una coppia ed effettivamente ESSERE una coppia?”
Vivien si sentiva uno schifo. Quello era il motivo per cui non avrebbe mai voluto far sapere a Gin che cosa stava succedendo con Elise. Non poteva sopportare di assistere alla speranza di sua figlia per un lieto fine che lei non era sicura di poterle garantire, e poi vedere quelle speranze venire distrutte perché Vivien faceva veramente schifo quando si trattava di relazioni romantiche e non riusciva a tenersela nei pantaloni neanche se la sua vita fosse dipesa da quello. Ma Gin era un’adolescente, quindi non poteva capirlo. Non poteva afferrare il concetto di trombamicizia, evidentemente. E Vivien era davvero felice che sua figlia non capisse quel concetto, davvero, ma rendeva la situazione molto più difficile da spiegare.

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