Tuesday, March 21, 2017

Flung out of space - capitolo 3


III - CHRISTMAST LIGHTS GLISTEN



Quel giorno Dianna non riuscì per niente a concentrarsi sul lavoro. Sbagliò i conti due volte - e per fortuna se ne accorse in tempo, prima di causare problemi seri - e in più di un’occasione fece confusione con i libri che le erano stati richiesti. La sua responsabile era visibilmente irritata, ma a Dianna le sue occhiatacce scivolarono addosso, perché nella sua mente non c’era spazio per altro se non Vivien e l’appuntamento che avevano quella sera.
L’orario di chiusura di Vroman’s sembrò non arrivare mai. Dianna continuava a controllare l’orologio che portava al polso, contando prima le ore e poi i minuti che la separavano da Vivien. Sperava con tutta se stessa che quel giorno le cose sarebbero andate meglio della sera precedente, che Vivien fosse di un umore migliore di quello con cui l’aveva lasciata alla stazione, che avrebbero potuto parlare. Si conoscevano da poco più di una settimana, eppure Dianna sentiva che tra loro si era già sviluppato un legame così profondo che non poteva concepire ci fossero cose di Vivien che lei non sapeva. Voleva sapere tutto, dalla sua infanzia in Inghilterra, a quando era scappata di casa per venire negli Stati Uniti, al suo matrimonio con Julian, alla nascita di Victoria, la decisione di divorziare… voleva conoscere ogni singolo istante della vita di Vivien da quando era venuta al mondo a quando si erano incontrate da Vroman’s.
Finalmente arrivò l’orario di chiusura, e Dianna si precipitò fuori come una furia, con un po’ di timore, sperando che Vivien non si fosse dimenticata del loro appuntamento, o che non avesse cambiato idea. Vivien, invece, era lì ad aspettarla, appoggiata alla macchina, che fumava una sigaretta.
“Sei mai stata da Musso & Frank, giù a Hollywood?” le chiese quando la vide, evitando i convenevoli.
Dianna tirò un sospiro di sollievo quando vide il sorriso sul volto di Vivien, e salì in macchina con lei felice come non lo era mai stata. Per fortuna che quella mattina si era vestita bene, sapendo che avrebbe visto la rossa, così non l’avrebbe fatta sfigurare andando a cena insieme in chissà quale ristorante lussuoso di Hollywood.
In realtà Musso & Frank non era un locale particolarmente di lusso, ma era conosciuto per essere frequentato da attori, registi e scrittori famosi. Quando entrarono, il cameriere le fece accomodare al tavolo e Vivien ordinò subito due Martini, che era la specialità del posto.
“Com’è stata la tua giornata di lavoro?” le chiese Vivien, dopo aver brindato.
“Noiosa, sembrava non finire mai. Non vedo l’ora di finire con questo lavoro. Menomale che mancano solo altri due giorni.”
La ragazza fremeva dalla voglia di iniziare a fare domande a Vivien, sperando che questa non si rimangiasse le parole della sera precedente, quando l’aveva incitata a chiederle tutto ciò che voleva. Dianna doveva solo superare la timidezza e decidere da dove iniziare il discorso.

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