Wednesday, December 25, 2013

You are my Shining Star - capitolo 24


24. Split Screen Sadness


“Sei un’idiota!” esordì Elise senza preamboli, dopo aver beccato la sua migliore amica rientrare in casa barcollando alle quattro del mattino.
Non era difficile, nonostante lo stato non propriamente di veglia di Elise, rendersi conto che Vivien era completamente ubriaca. Non che Elise fosse stupita della cosa: quando, qualche ora prima, Vivien aveva annunciato alla sua coinquilina che sarebbe uscita, Elise avrebbe potuto scommettere il suo primogenito che sarebbe tornata a casa totalmente devastata.
Era così tipico di Vivien, cercare conforto nell’alcool durante le situazioni difficili. Nonostante i suoi trentacinque anni, in quei momenti Vivien si comportava come se fosse ancora l’adolescente problematica che era stata tanti anni prima, e non come una donna adulta con una carriera e un minimo di maturità.
“Puoi abbassare la voce, per favore?” si lamentò Vivien, massaggiandosi le tempie con le dita. “Anzi, perché non vai a dormire? Sono troppo fatta per stare ad ascoltare la tua ramanzina.”
Elise sospirò, pensando che la sua amica fosse veramente un caso perso, ed era pronta a girare i tacchi e tornare a dormire lasciando Vivien nel suo brodo, quando le parole che la rossa aveva appena pronunciato le risuonarono in mente.
“Fatta?” chiese. “Nel senso di droghe? Seriamente, Vivien? Mi stai veramente dicendo che sei andata fuori questa sera e hai deciso che il modo migliore per superare il fatto che hai deciso di punto in bianco di lasciare l’amore della tua vita era immettendo merda chimica nel tuo corpo?”
“Chimica? No, darling, ti assicuro che quello che ho fumato non aveva proprio niente di chimico,” ridacchiò Vivien. “Rilassati, mi sono solo fatta qualche canna. Ora, se non ti dispiace, andrei a dormire, che tra cinque ore devo essere sul set.”
Elise scosse la testa e tornò in camera sua, pensando che Vivien si stava veramente comportando come una sedicenne cretina senza un minimo senso di responsabilità.
Si accarezzò il pancione e sospirò. “Spero proprio che tu sia meno incasinata di quell’idiota della mia migliore amica,” pensò. “Anzi, spero proprio che tu sia maschio e astemio!”


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