Monday, December 5, 2016

Tessellate - capitolo 5



5.
THREE POINTS WHERE TWO LINES MEET



La prima a rientrare a Los Angeles e a mettere piede in casa fu Dianna. Arrivò nella villa di Beverly Hills nel primo pomeriggio, mentre l’aereo di Vivien dall’Inghilterra sarebbe atterrato di lì a poche ore. Elise, che avrebbe guidato dalla casa dei suoi genitori a Orange County, aveva voluto aspettare che Tory mangiasse e fosse abbastanza stanca per un pisolino, in modo da metterla in macchina addormentata e, con un po’ di fortuna, non sentirla per tutto il viaggio. Secondo le previsione di Dianna, la bionda sarebbe quindi arrivata a breve, e la prospettiva di trovarsi faccia a faccia con lei per prima, senza Vivien presente, la terrorizzava un pochino.
“Per fortuna che c’è Tory,” pensò con sollievo. La presenza della bimba avrebbe sicuramente aiutato a sbloccare un’atmosfera che, Dianna tirò a indovinare, sarebbe probabilmente stata imbarazzante a dir poco.
Mentre era sola ne approfittò per aprire tutte le persiane e le finestre e fare entrare un po’ di luce e di aria in quella casa che era stata chiusa per più di due settimane. Mano a mano che le stanze si illuminavano, Dianna si ritrovò a osservare con attenzione ogni singolo dettaglio dell’arredamento, del modo in cui la luce colpiva le pareti e gli angoli, e si chiese se, dopo la chiacchierata che c’era in programma quella sera, si sarebbe dovuta cercare un altro posto per vivere. Nonostante vivessero tutte insieme, quella era, in fondo, casa di Vivien, e quindi sarebbe rimasta a lei in caso di rottura. Per molto tempo Dianna aveva insistito che si trovassero un’altra sistemazione, qualcosa che avrebbero potuto pagare insieme e che sarebbe diventata casa di entrambe, ma a Vivien quella villa era sempre piaciuta moltissimo, e si era sempre dichiarata non ancora pronta a lasciarla.
Dianna cercò di immaginarsi come sarebbe stata quella casa senza la presenza di Elise e di Victoria, e poi ancora una volta di immaginarsela senza di lei. Sarebbe stata molto diversa? Non riusciva più a ricordare com’era stata anni prima, quando Vivien viveva ancora da sola. Una cosa era certa: c’era solita essere molta meno confusione prima dell’arrivo di Victoria. Vivien non aveva mai particolarmente brillato per il suo essere ordinata, ma la presenza della bambina aveva portato una quantità di giochi e peluche tale in tutte le stanze che ogni tanto sembrava di trovarsi in un negozio di giocattoli e non nella residenza di tre donne adulte.

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