Sunday, June 14, 2020

So it goes - Prologo



Prologo

Fisso il mio riflesso nello specchio e sistemo con il dito la matita che si è leggermente sbavata sotto l’occhio, poi mi passo le mani tra i capelli per cercare di pettinarli il meglio possibile. Un altro sguardo allo specchio e decido che sì, va bene così, nessuno potrà capire che sono appena stata scopata contro la porta del bagno.
“Sto iniziando ad abituarmi a queste sveltine nei bagni degli aeroporti prima che una di noi parta,” dichiaro a voce alta, sicura del fatto che non ci sia nessuno lì dentro tranne noi due.
Lilian mi fa un sorrisetto malizioso allo specchio, il suo tipico sorrisetto da ‘gatto che si è appena mangiato un canarino’ che tanto amo e che, un giorno, darà il nome alla nostra birra bionda, quando finalmente apriremo il birrificio che sogniamo da cinque anni a questa parte. Questo probabilmente renderà partecipi le persone delle nostre sveltine.
“Non c’è niente che amo di più che salire sull’aereo con ancora il tuo sapore sulle mie dita, amore.”
Sorrido, afferrando la sua maglietta per attirarla a me per un altro bacio.
“Andiamo, ho voglia di un’ultima sigaretta prima del mio volo. A Madrid non c’è l’area fumatori, quindi dio solo sa quando sarò in grado di inserire un po’ di nicotina nel mio corpo la prossima volta,” Lilian si lamenta mentre mi tende la mano e usciamo dai bagni.
Mentre ci avviamo all’uscita, controllo lo stato del suo volo sul monitor: in orario perfetto, il che significa che Lilian ha ancora solo il tempo di un’ultima sigaretta prima di doversi mettere in coda per il controllo di sicurezza e volare via lontana da me. Ancora. Due anni, e non è comunque diventato facile vederla partire. Eppure stavolta è in qualche modo differente: questa volta la nostra relazione a distanza intercontinentale ha una finalmente una data di scadenza.

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