Wednesday, July 29, 2020

Clean - Capitolo 13


13.
I LIVED LIKE AN ISLAND


 

Sette anni fa.

 

Sono le vacanze natalizie e tu le stai passando a Nashville con la tua famiglia. Avere un po’ di tempo libero dal tour è fantastico, perché puoi finalmente vedere i tuoi vecchi amici, soprattutto Abigail, ma ti manca Emily, che è anche lei tornata a casa per Natale. Messaggiate costantemente - grazie a dio esistono i piani tariffari con messaggi illimitati - ma non è lo stesso. E poi, il fatto che Emily sia tornata a casa vuol dire che vedrà e passerà del tempo con il suo ragazzo, il che è abbastanza per farti uscire di testa. Avete deciso insieme che per il momento sarebbe meglio continuasse a stare con lui, visto che voi due non potete certo uscire insieme pubblicamente e lui è il modo perfetto per nascondere la vostra relazione. Inoltre si vedono talmente poco che pensavi la cosa non potesse infastidirti più di tanto. Ti sbagliavi.
Quindi sei stata di cattivo umore dal momento che vi siete salutate, e stai iniziando a far saltare i nervi a tutte le persone intorno a te, ma non sai come controllarti. Non sai come fare a smettere di essere così irritata e stizzosa tutto il tempo, soprattutto quando Emily non risponde immediatamente ai tuoi messaggi. Sai che è impegnata, che si sta vedendo con i suoi amici, che sta passando del tempo con la sua famiglia; sai che non è con lui tutti i giorni tutto il giorno, eppure… l’idea che possa baciarlo, o anche peggio, fare sesso con lui è abbastanza da farti venire voglia di dare fuoco a qualcosa.
In più non riesci a smettere di pensare al tuo recente coming out con tuo fratello e a un possibile coming out con i tuoi genitori. Il fatto è che tu vuoi farlo, ma la situazione con Emily è già abbastanza complicata così, e il momento che dirai ai tuoi genitori che sei gay loro avranno sicuramente delle domande a cui non potrai rispondere, perché non vuoi mentire spudoratamente, ma non puoi neanche dire la verità. La cosa più saggia da fare sarebbe aspettare un altro anno, finché non diventerai maggiorenne, così che nessuno potrà criticare la tua relazione, e tecnicamente un altro anno di silenzio e di nasconderti non dovrebbe spaventarti così tanto, eppure lo fa. Ti senti come se avessi questo enorme peso sulle tue spalle; è la prima volta in vita tua che i tuoi genitori - soprattutto tua madre - non hanno la più pallida idea di chi tu sia e di cosa ti passi per la mente, e odi questa sensazione. Ti fa diventare matta.
L’unico modo che hai per non impazzire completamente è scrivere canzoni. È questo che fai, è questo che hai sempre fatto. Hai decine di quaderni pieni di testi e accordi che probabilmente non vedranno mai la luce del giorno, e ultimamente tutte le tue canzoni hanno un solo argomento: Emily.
Ogni tanto tua madre fa capolino in camera tua e ti chiede di ascoltare una delle tue ultime creazioni, e solitamente tu arrossisci, chiudi velocemente il quaderno, e le dici che non c’è ancora nulla di pronto. Il problema è che tutte quelle canzoni sono chiaramente per una ragazza, e non hai ancora avuto il tempo o la voglia di cambiare i pronomi e i nomi come hai fatto con quelle nel tuo album.
Stai scrivendo questa nuova canzone pensando a Emily, e non ti accorgi che tua madre è in piedi davanti alla porta che ti ascolta cantare.
“È una canzone molto bella, tesoro,” ti dice non appena metti giù la chitarra, facendoti trasalire.
“Mamma!” quasi urli, cercando di ricordarti se in qualunque parte della canzone hai menzionato una ragazza, o il nome di Emily, o dei pronomi femminili. No, dovresti essere salva. “Che ci fai qui? Non eri fuori con papà?”
“Sì, siamo appena rientrati. Stavo venendo a salutarti, ma ti ho sentita cantare e non ho voluto interromperti.”
“Beh, avresti dovuto. O non saresti dovuta rimanere ad ascoltare. È una cosa personale, mamma, e lo sai. È come se avessi letto il mio diario, o qualcosa del genere.”
Tua madre ti guarda, inarcando un sopracciglio, poi chiude la porta alle sue spalle e viene a sedersi sul tuo letto.
“Taylor, cosa c’è che non va? Ultimamente non sembri neanche tu, da quando sei tornata dal tour sei sempre di cattivo umore, irritabile, e non capisco perché. È la prima volta da quando sei nata che non capisco cosa ti stia succedendo, e mi fa male. Vuoi parlarne? È per via di un ragazzo? Non ho potuto fare a meno di notare che la canzone che stavi cantando è una canzone d’amore.”
Alzi gli occhi al cielo così tanto che probabilmente rimarranno incastrati lì.

- Continua su EFP -

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