Thursday, July 30, 2020

So it goes - Capitolo 11


11.
I could have danced all night

 

 

“Sono troppo eccitata!” squittisco entrando in camera di Jean per farle vedere il mio look per la serata.
“Sembri una bambina di cinque anni fatta di zuccheri!”
“PERCHÉ È LA SERATA KARAOKE!!”
Amo il karaoke, ho sempre amato cantare. Non sono particolarmente brava - sono intonata, ma la mia voce è del tutto ordinaria - e questo è l’unico motivo per cui non ho mai provato ad avere una carriera nel mondo della musica, altrimenti avrei probabilmente partecipato a ogni singola audizione per tutti i talent show esistenti. C’è qualcosa che mi rende davvero felice nell’essere sul palco con un microfono in mano. Onestamente, io canto continuamente: nella doccia, in macchina, mentre cucino, pulisco… la povera Jean non si è mai lamentata, ma a volte mi dispiace che debba sopportarmi.
“Lascerai che gli studenti e le altre persone lì salgano sul palco, o hai intenzione di monopolizzare il microfono tutta la sera?”
“Non ho ancora deciso,” faccio spallucce. “In realtà spero che ci siano degli studenti a cui passare il microfono, perché se l’attività è un successo, magari la rifaremo anche l’anno prossimo.”
“Già, ho visto che non si sono iscritti in molti, ma possiamo sempre sperare che si presentino lo stesso. E pretendo un duetto con te, signorina!”
“Ci puoi giurare! Allora, che ne pensi del mio look?”
Mi guarda con attenzione mentre piroetto davanti a lei un tot di volte per farle ammirare la mia mise: calze a rete, minigonna di jeans, anfibi, maglietta dei Rolling Stones e giacca di pelle.
“Sembri una groupie!” commenta, facendomi felice. “Ma lascerei i capelli sciolti… per fare headbanging, sai.”
I miei capelli biondi solitamente lisci come spaghetti sono leggermente ondulati stasera, e li ho raccolti in una coda disordinata, ma accetto il suggerimento di Jean e li lascio scendere sulle spalle. So di stare prestando troppa attenzione al mio look, visto che stasera è solo una attività della scuola, ma mi piace liberare la rockettara che c’è in me quando canto al karaoke. E poi, stasera faranno delle foto che andranno sulla pagina Facebook della scuola, quindi voglio essere carina.
Anche Jean è molto rock’n’roll, con indosso dei jeans neri strappati, una maglia trasparente bordeaux e Dr Marten’s dello stesso colore. I suoi capelli molto corti sono sparati all’insù con il gel come al solito. Sta considerando l’idea di tingersi di blu elettrico, ma non è sicura che il nostro capo approverebbe. Io penso che starebbe da dio, soprattutto perché quel colore di capelli farebbe risaltare il blu dei suoi occhi ancora di più.
“Ma Nataniel viene stasera?”
“No, ha il turno di notte,” sospira. “È questo che succede quando si sta con un infermiere. Ok, sono pronta, andiamo.”

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