Saturday, August 1, 2020

So it goes - Capitolo 12


12.
My hands are shaking from holding back from you

 

 

Ho preso il conto di quanto tempo sono stata contro il muro del karaoke bar, fumando una sigaretta dietro l’altra e cercando di calmarmi. So che tutti si staranno chiedendo che fine ho fatto, e penseranno che c’è qualcosa che non va, ma non riesco a decidermi a rientrare. E poi, forse hanno ragione a pensare che ci sia qualcosa che non va. In che altro modo potrei spiegare quello che sto provando? Devo aver perso la testa, perché non esiste che io possa essere attratta dalla mia collega recentemente diventata amica etero. Non esiste proprio!
La porta del bar si apre e Rory mi raggiunge in strada, accendendosi anche lei una sigaretta. La mia solita fortuna!
“Va tutto bene?” mi chiede, e la sua voce sembra preoccupata.
Annuisco. “Sì, avevo solo bisogno di un po’ d’aria fresca… non sono abituata a quel genere di ballo, e ho la capacità polmonare di un criceto,” mento spudoratamente, sperando di essere risultata convincente anche se ho una sigaretta in bocca, la terza da quando sono uscita, aggiungerei.
“Beh, sei stata abbastanza brava. Sei riuscita a starmi dietro, il che non è facile per niente.”
Le sorrido, grata del complimento, e poi mi perdo completamente nei miei pensieri, cercando di distogliere lo sguardo dai suoi occhi, dalle sue labbra, dal suo seno… cazzo, ma cosa mi sta succedendo? Non mi sentivo così eccitata da una vita. E ok, sì, amo le donne. Amo veramente tanto le donne, e non manco mai a notare e apprezzare la loro bellezza, ma di solito ho più autocontrollo di così. Dovrei essere in grado di non impazzire completamente e di trasformarmi in questo casino solo perché una bella ragazza si è strusciata contro di me per la durata di una canzone. Dovrei essere migliore di così. E lo sono, di solito lo sono; ho passato tutta la vita circondata da donne, alcune di loro anche molto belle, dividevo lo spogliatoio con le mie compagne di scuola, vivevo in una città in cui passiamo praticamente tutto il nostro tempo libero in costume da bagno in spiaggia. Per la miseria, vivo con Jean e giriamo per casa nude per tutto il tempo, e Jean è decisamente un piacere da guardare, ma non mi sono mai sentita, neanche una volta, come se non fossi in grado di controllare i miei ormoni. Eppure eccomi qui, divisa tra il desiderio, la brama quasi, di sbattere Rory contro il muro e ficcarle la lingua in bocca, e la speranza, il bisogno che lei rientri e mi lasci sola.

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