Tuesday, August 4, 2020

Clean - Capitolo 14


14.
YOU DROVE US OFF THE ROAD


 

Sei mesi fa.

 

Il citofono suona che hai appena finito di vestirti dopo la doccia. Non stai aspettando nessuno, quindi sei sorpresa che Brandon, la guardia del corpo di turno, ti sta chiamando.
“Signorina Swift? C’è qualcuno qui che vuole vederla,” dice quando rispondi. “È la signorina Agron. Posso farla entrare?”
Ti ci vogliono almeno trenta secondi prima di acconsentire. Sei sconvolta: che cosa diavolo ci fa Dianna qui? Non la vedi da più di due mesi, è la prima volta da quando vi conoscete che non vi vedete per così tanto tempo. Ha chiuso con te perché non hai accettato la sua proposta e non poteva continuare a vederti sapendo che non volevi veramente stare con lei. Il che, in realtà, è una marea di stronzate, perché tu volevi davvero stare con lei, lo vuoi ancora, solo non puoi sposarla. Ma capisci anche il suo punto di vista: neanche tu riusciresti a stare ancora con te, se fossi in lei.
Ecco perché non capisci il suo presentarsi a casa tua ora. La sorpresa e la curiosità presto si trasformano in rabbia: quando se n’è andata l’ultima volta ti ha davvero spezzato il cuore, e ora è tornata senza neanche un messaggio o una telefonata per avvisarti. Che cosa vuole da te? Non ha più persone nuove da scopare e quindi si è ridotta a riciclare del vecchio materiale?
Per cui ti lanci fuori da casa per andarle incontro, determinata a urlarle contro e mandarla via, ma quando esce dalla macchina e vedi l’espressione sul suo volto, ti blocchi di colpo. Sembra devastata, come non l’hai mai vista prima. È pallida come un fantasma, ma i suoi occhi sono rossi e gonfi, il mascara sbavato che forma degli aloni sulla sua pelle.
“Dianna?”
Si lancia nelle tue braccia con così tanto impeto che devi ricorrere a tutta la tua forza e tutto il tuo equilibrio per non cadere all’indietro, e quando il suo corpo tocca il tuo smetti letteralmente di respirare, e non sei sicura se sia per via dell’impatto o perché sono mesi che non la stringi a te e ti è mancato quel contatto come ti mancherebbe un arto se te lo tagliassero.
È veramente difficile distinguere le sue parole tra i singhiozzi violenti che la stanno scuotendo, ma sei quasi sicura al cento percento che stia parlando di qualcuno che è appena morto.
“Chi è, Dianna? Chi è morto?” chiedi, preoccupata. La tua mente subito vola a suo fratello minore, o a un membro della sua famiglia, o… Lea. Sei perfettamente cosciente del fatto che Dianna non ha mai dimenticato del tutto la sua ex ragazza e primo amore, e la morte di Lea la distruggerebbe. Preghi qualunque divinità ci sia lì in alto che non sia Lea quella che è morta. Dianna non potrebbe mai riprendersi da una cosa del genere.

- Continua su EFP -

No comments:

Post a Comment