Sunday, August 30, 2020

Tessellate - Capitolo 14

14.
A BRAND NEW WAY OF SEEING

 

 

Non appena misero piede sulla sabbia, Victoria si divincolò dalla presa della mano di Vivien e iniziò a correre verso l’acqua.
“Tory, non puoi entrare in mare da sola e senza braccioli,” le ricordò sua mamma, mentre appoggiava a terra la borsa frigo che stava portando. “Aspetta che piantiamo l’ombrellone, e poi veniamo con te.”
“Ma maaaamma…” si lamentò la piccola con il fare teatrale che la contraddistingueva e che sia Elise che Dianna attribuivano all’influenza di Vivien. Dopo più di un’ora di macchina per raggiungere la spiaggia, la bambina non vedeva l’ora di buttarsi in acqua, e anche attendere i pochi minuti che servivano a sua mamma e le sue zie per sistemare asciugamani e ombrellone sembrava richiederle un sacrificio enorme.
Vivien acciuffò la bimba mentre girava intorno alle tre donne con fare impaziente. “Vieni qui, marmocchietta, che intanto ci svestiamo e mettiamo i braccioli.”
Era una domenica di metà aprile, e per assecondare il desiderio di Tory di andare al mare, le tre donne avevano deciso di trascorrere quella giornata a Nicholas Canyon Beach, una spiaggia non troppo affollata a nord di Malibù. Era una giornata calda e lievemente ventilata, l’ideale per la spiaggia. Victoria aveva passato tutta la mattina a saltellare per l’eccitazione, perché non vedeva l’ora di fare il bagno in mare. Adorava l’acqua, ogni volta che le era permesso di entrare nella piscina di casa poi era una lotta tirarla fuori, e l’idea del mare l’affascinava tantissimo ora che, a due anni e quattro mesi passati, era in grado di capire cosa fosse.
“Andiamoandiamoandiamoandiamo?” Tory non la smetteva più di pregare, ed Elise alzò gli occhi al cielo.
“Vie, inizi a portarla tu mentre noi sistemiamo? Se no questa chi la tiene più.”
“Mi sa che questa bambina è un po’ troppo viziata: gliele diamo tutte vinte,” commentò la rossa con affetto nella voce, sapendo di essere la prima colpevole di quell’atteggiamento, poi si girò verso Tory. “Andiamo, marmocchietta, l’acqua ci aspetta.”
“Auaaaaaa!” strillò la piccola, e seguì la zia in mare, lasciando Dianna ed Elise sole.
Invece di seguire Vivien e Victoria, non appena il loro piccolo angolo di spiaggia fu pronto le due donne si sdraiarono sugli asciugamani a guardare cosa stavano combinando quelle due pazze in mare: Vivien si stava lasciando inseguire e spruzzare da Tory, e la bambina squittiva di gioia ogni volta che un’onda arrivava e la prendeva in pieno. Erano l’immagine della tenerezza.
“A primo impatto non le daresti due lire, ma Vivien è davvero una madre meravigliosa,” commentò Elise, facendo ridacchiare Dianna per quella prima parte di frase. Non poteva non trovarsi d’accordo con lei, però: forse era istinto naturale, o forse era perché, inconsciamente o meno, aveva passato tutta la vita a sognare una mamma che non aveva mai avuto, ma l’inglese aveva un modo di fare con Tory che faceva sciogliere il cuore.

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