Monday, October 5, 2020

Reese Girls - Capitolo 1

 

1.
SPORCO SEGRETUCCIO

 

 

Los Angeles, USA. - Luglio 2012

 

Vivien chiuse la porta dietro di sé e calciò via le scarpe col tacco che indossava, sospirando di sollievo. Promemoria per se stessa: mai indossare tacchi a spillo nuovi quando faceva così caldo fuori.
“Non indosserei mai più tacchi, allora,” pensò, visto che faceva sempre troppo caldo per i suoi gusti a Los Angeles. Essendo cresciuta a Londra, si era abituata a temperature un filino differenti, e il clima della California a volte la faceva sentire come se fosse finita direttamente nel nono girone dell’inferno. Inoltre, amava i tacchi alti così tanto che non le importava le facessero male.
Salì le scale diretta verso la sua camera da letto per cambiarsi e mettersi in costume da bagno, così si sarebbe potuta rilassare a bordo della piscina mentre studiava il copione per il lunedì successivo. Aveva una memoria abbastanza buona quando si trattava di studiare le battute, ma aveva qualcosa di speciale in programma per quel weekend e non voleva passare un solo minuto di esso lavorando, il che voleva dire che doveva iniziare a imparare le battute direttamente quel pomeriggio.
Una volta in costume prese una bottiglia d’acqua dal frigo e uscì in giardino. Amava quella casa, era stato l’acquisto migliore della sua vita, senza il minimo dubbio. A volte le mancava il suo attico a Londra, ma la piscina e il bellissimo giardino gliela facevano passare alla svelta.
Si accomodò sulla sdraio, occhiali da sole che le coprivano gli occhi e musica a palla dagli auricolari, e iniziò a lavorare sul copione. Nella prima scena non aveva battute, doveva solo stare in piedi davanti a un dipinto e “farci l’amore con gli occhi”, come l’aveva messa giù il regista. Ridacchiò. Aveva letto da qualche parte su internet un commento di una fan che aveva dichiarato che lei avrebbe potuto avere chimica con chiunque e con qualunque cosa, persino un muro di mattoni. Si chiese cosa avrebbe pensato quella persona a vederla scoparsi un dipinto con gli occhi. Il suo lavoro era decisamente il migliore del mondo!
Passò il tempo e Vivien si perse nel suo ruolo. La musica nelle sue orecchie era così alta da non sentire nulla, quindi non notò il rumore del pulmino della scuola estiva che si fermava davanti a casa sua, quello del cancello che si apriva e chiudeva, e quello di qualcuno che apriva la porta di casa e si univa a lei a bordo della piscina.
Quando gli auricolari le vennero improvvisamente strappati dalle orecchie, saltò sulla sdraio, spaventata.
“La casa sta andando a fuoco, è scoppiata una bomba, e io sono stata rapita da una gang di alieni arrapati,” qualcuno disse in tono decisamente troppo melodrammatico.

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