Saturday, October 24, 2020

So it goes - Capitolo 36

 

36.
In the middle of the night, in my dreams, you should see the things we do

 

 

“E poi Bee ha alzato lo sguardo dallo schermo, la sua faccia era così rossa che sembrava un semaforo, e non ha neanche fatto in tempo di rendersi conto che stava andando a sbattere dritta contro un palo della luce! Non si è fatta male, eh, ma dio se è stata la scena più divertente del mondo! E tutto perché la sua ragazza da tre anni le ha mandato una foto in biancheria intima!”
La risata di Rory esce dalle casse del mio computer e riempie tutta la mia camera da letto, e lei mi manca ancora di più di quanto mi mancasse cinque secondi fa.
“Oddio, ma per davvero?” ridacchia. “Sembra davvero adorabile.”
“Lo è, è la persona più adorabile del mondo.” Faccio una pausa e un respiro profondo, poi le pongo la domanda che voglio chiederle da giorni. “Ti andrebbe di conoscerla quando torni dall’Italia?”
Non sembra chissà che, ma Rachel è l’unica famiglia che ho,  e presentarla a Rory - la persona con cui faccio sesso da tre mesi e con la quale potrei  o non potrei star sviluppando una specie di relazione, sebbene non detta - è in realtà un grossissimo passo avanti. Non è come incontrare i genitori, ovviamente, ma ci va vicino, e visto che io non ho dei genitori - per lo meno non dei genitori con cui ho un rapporto - questa è la cosa che ci si avvicina di più.
Rory ha evidentemente capito le implicazioni della mia richiesta, perché i suoi occhi si spalancano per un secondo, ma poi immediatamente si ricompone, probabilmente perché non vuole alimentare la cosa.
“Io… davvero? Voglio dire…” si schiarisce la gola. “Vuoi dividere con me il poco tempo che hai con lei?”
Ridacchio, poi sospiro. “Rory, siamo oneste… pensi davvero che non ci vedremo il momento che il tuo aereo atterrerà a Siviglia? Non siamo state più di due giorni senza vederci da gennaio, e non so te, ma io ho decisamente accusato il colpo della separazione. Io… ah… io ho fatto un sogno l’altra notte… su di te…”
“Davvero?” sembra sorpresa all’inizio, e le ci vogliono alcuni istanti per capire che cosa intendevo davvero con quelle parole. “Oh, wow…”
“Già…” mi mordicchio il labbro inferiore, chiedendomi se forse ho detto troppo. Una cosa è fare sesso con lei, un’altra è confessarle che ho fatto un sogno erotico su di lei che mi ha lasciata arrapata per tutta la mattina.

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