Monday, October 12, 2020

Reese Girls - Capitolo 2

 


2.
IL PASSEROTTO HA LASCIATO IL NIDO

 


 

“Hai messo in valigia il caricabatterie del telefono? La batteria esterna? La tua carta d’identità? La tessera dell’assicurazione sanitaria? La carta di credito - solo per le emergenze, sia chiaro? Un maglione? San Francisco è più fredda di Los Angeles, e non voglio che tu congeli o ti ammali.”
Virginia rise per la preoccupazione di sua madre. Era la prima volta che andava via per più di un giorno senza un membro della famiglia e Vivien, che solitamente rimaneva calma in qualunque situazione, stava dando un pochino fuori di matto. Era adorabile.
“Sì, mamma, ho tutto. Abbiamo controllato ieri sera, ricordi? È tutto in valigia, ho soldi, caricabatterie, vestiti, biancheria intima… e sto andando a San Francisco, non in mezzo al deserto del Sahara… se ho bisogno di qualcosa lo compro. Ora, possiamo andare? Non voglio perdere l’aereo perché mia madre è sempre in ritardo qualunque cosa faccia.”
Vivien lanciò un’occhiataccia a sua figlia e salì in macchina. “Sei una saputella, Virginia Reese; mi chiedo da chi tu abbia preso.”
Sua figlia non aveva tutti i torti, però: Vivien era davvero sempre in ritardo, qualunque cosa dovesse fare. Non poteva farci nulla, c’era qualcosa nel suo cervello che le impediva di arrivare in orario, non importava quanto ci provasse. Fortunatamente, per qualche strana ragione che le era ancora oscura, aveva partorito un essere umano responsabile con migliori capacità organizzative di quante lei avrebbe mai potuto avere
“Allora,” iniziò quando spense il motore nel parcheggio dell’aeroporto. “Scrivimi sia quando atterri sia quando arrivi in hotel. Sarò sul set fino a tardi stanotte, ma dovrei avere una pausa verso le dieci, quindi ti potrò chiamare prima che tu vada a letto. Stai attenta, ok? E Gin, non ti perdere!”
“Io non…” l’adolescente provò a protestare, ma sua madre fu più svelta
“Sì invece. Quando sei in un museo ti dimentichi del resto del mondo. Non sarebbe la prima volta che vieni lasciata indietro perché sei rimasta a fissare un quadro, quindi ti prego, cerca di stare al passo col resto del gruppo, d’accordo?”

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