Wednesday, November 25, 2020

Reese Girls - Capitolo 8

 

8.
ERI TROPPO IMPEGNATA A SBAVARE DIETRO A MIA MADRE

 


 

L’ultima cosa che Gin voleva quel giorno era andare a scuola. Aveva preso seriamente in considerazione di chiedere a sua mamma di lasciarla a casa almeno per quel giorno, ed era  sicura che Vivien sarebbe stata d’accordo, visto che non aveva mai perso un solo giorno di scuola a meno che non fosse assolutamente necessario, senza contare che non era neanche la scuola regolare, solo quella estiva, qualcosa che faceva volontariamente, quindi dov’era il problema? Ma Virginia Reese amava la scuola, e non avrebbe sopportato perdere un giorno, con tutto ciò che avrebbe potuto imparare in quelle ore, solo perché qualcuno le aveva spezzato il cuore. E non è che avesse qualcosa di  cui vergognarsi, in ogni caso. Shannon era  quella che avrebbe dovuto sentirsi in imbarazzo, non lei. Quindi no, non avrebbe saltato la scuola, non avrebbe dato a Shannon tutta quella importanza, ma questo non voleva dire che fosse elettrizzata all’idea di condividere lo spazio con la sua cotta non corrisposta per cinque lunghe ore. O per giorni. Menomale che quella settimana era l’ultima di scuola estiva, e poi Shannon sarebbe tornata alla sua scuola pubblica e sarebbe andata alla HW solo per alcune lezioni. Era meglio e più sopportabile, soprattutto dopo la pausa estiva in cui Gin non avrebbe visto Shannon per settimane.
Fece colazione sola, perché sua mamma era  dovuta andare sul set presto quella mattina, e poi  andò fuori ad aspettare che il pulmino della scuola la passasse a prendere. Non vedeva l’ora di compiere sedici anni a novembre, per poter finalmente prendere la patente e smettere di usare il pulmino. Lei era una delle poche persone nella sua scuola che  prendevano il pulmino, perché quasi tutti alla HW avevano o un genitore che li accompagnava, o addirittura un autista personale. Vivien a volte l’accompagnava, ma ultimamente era così  impegnata con le riprese di Treasure Hunt che non era quasi mai a casa la mattina, e quando lo era, solitamente significava che l’aspettava una lunga nottata al lavoro, quindi Virginia preferiva lasciarla dormire. Non le seccava troppo prendere il pulmino, ma non vedeva l’ora di poter essere un pochino più indipendente.
Uscì dal cancello e aspettò sul marciapiede che apparisse il pulmino giallo, ma invece, una macchina si fermò proprio davanti a lei. Non UNA macchina. La macchina di Shannon.

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