Saturday, November 14, 2020

So it goes - Capitolo 42

 

42.
You're the broken one but I'm the only one who needed saving

 

 

Rory non mi parla. Vorrei poter dire di essere sorpresa, ma non lo sono per niente. È un po’ il suo modo di fare: dà fuori di matto, scappa, si chiude in se stessa, e poi io devo tirarla fuori dal suo panico facendo qualcosa che le fa capire quello che vuole veramente, o che non potrebbe resistere all’attrazione tra di noi neanche se volesse. Solo che questa volta non so cosa fare. Non mi lascia il tempo di sorprenderla nel parcheggio per parlare, visto che cerca sempre di finire le lezioni un paio di minuti prima e scappare fuori da scuola come se fosse Usain Bolt alle Olimpiadi. Non fuma neanche più, per lo meno non a scuola, così da non dovermi incontrare tra una lezione e l’altra. Le uniche parole che mi ha rivolto riguardavano il lavoro, e onestamente l’argomento non mi dà molto spazio con cui agire, visto che è difficile trasformarlo in battutine sessuali, cosa che ha sempre funzionato per noi.
Jean continua a pensare che dovrebbe parlarci lei, ma prima di tutto dubito riuscirebbe a farlo, e poi non penso che lei apprezzerebbe che le venisse tesa un’imboscata dalla mia migliore amica per parlare della nostra relazione.
Quello che noto,  però, è che durante le lezioni continua a lanciarmi occhiate di soppiatto con gli occhi da cagnolino bastonato, come se questa situazione la stesse ferendo veramente. È questo che non capisco: stavamo bene insieme, stava funzionando bene, quindi perché rinunciarci solo perché una persona ha scoperto di noi? Perché sente il bisogno di allontanarmi in quel modo, causando così tanto dolore a entrambe?
Rachel crede che debba lottare per quello che voglio, che debba compiere qualche gesto clamoroso per convincere Rory che ha fatto un errore a chiudere la nostra relazione, per ricordarle quanto stavamo bene insieme.
“Dille che la ami, imbecille!” mi urla mentre siamo in Skype.

- Continua su EFP -

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