Sunday, November 8, 2020

Tessellate - Capitolo 24

 

24.
HOW A RESURRECTION REALLY FEELS

 

 

Settembre.

 

KATE
Spero non ti dispiaccia che abbia dato a mia figlia Carter come secondo nome. A prescindere da tutto, Elizabeth è la mia migliore amica e la persona che mi è stata più vicina in questa gravidanza, quindi volevo renderle omaggio in qualche modo.
ISABELLA
Non devi preoccuparti, capisco benissimo. Questa bambina è fortunata a portare quel nome, e ad avere te come madre ed Elizabeth come zia.
KATE
E te come zia. Izzy, mi piacerebbe molto che tu ed Elizabeth foste le madrine di Olivia. Non c’è nessun altro al mondo che vorrei si prendesse cura di mia figlia, se mai mi dovesse capitare qualcosa.
ISABELLA
Davvero? Wow, Kate, è fantastico ma… ne sei sicura? Non vorresti Josh come padrino per Olivia? In fondo, voi due avete un rapporto molto stretto. Oppure tuo fratello, o qualcuno della tua famiglia.
Kate le sorride e scuote la testa.
KATE
Lo so, ma spero ancora che Josh possa, un domani, diventare molto più di un padrino. E per quanto riguarda la mia famiglia, Olivia è parte di loro, ha il loro sangue, quindi so che le starebbero accanto in caso mi succedesse qualcosa, ma non sono loro che vorrei la crescessero se non potessi farlo io. Vorrei foste tu ed Elizabeth a farlo, se per te non è una responsabilità troppo grossa, e capirei se lo fosse.
ISABELLA
No, non lo è. Sono onorata che tu me l’abbia chiesto, e accetto con gioia. Ti prometto che ci sarò sempre per la piccola Olivia, che potrai rivolgerti a me per qualunque cosa tu abbia bisogno e - facciamo le corna - che mi prenderò cura di lei se mai tu non sarai più in grado di farlo.

Vivien smise di scrivere e bevve un sorso di caffè, rileggendo velocemente le parole sul suo schermo. Sorrise al ricordo della notte in cui era nata Victoria, ma ben presto il calore che quella memoria le aveva causato si trasformò in una morsa allo stomaco al pensiero di ciò che aveva perso.
Erano passati più di tre mesi da quando se n’era andata da Los Angeles, e il dolore non accennava a diminuire. Certo, c’erano molti momenti in cui riusciva a distrarsi, soprattutto quando era con Sebastian, ma sulla sua vita aleggiava un perenne velo di tristezza e di rimpianti, e da quando aveva iniziato a scrivere la sceneggiatura per il film era solo peggiorato. Era però una cosa che doveva fare, doveva trasformare la più grande perdita della sua vita in un capolavoro che avrebbe commosso e ispirato il mondo, non tanto per un desiderio di fama e successo, ma perché qualcosa di così bello non meritava di finire così, nel dimenticatoio, con nessuno se non loro tre al corrente di ciò che era stato
Quindi Vivien passava ogni giorno a torturarsi, rivivendo tutti i momenti più importanti di quelle due relazioni che erano diventate una, scrivendo pagine e pagine di quella sceneggiatura che poi sarebbe passata a suo padre per la rifinitura, dato che lei non era una scrittrice ed era la prima volta che si cimentava con la creazione di un copione, nonostante ne avesse letti a centinaia nella sua carriera. Daniel si era mostrato entusiasta della proposta di sua figlia, essendo anni che non aspettava altro se non finalmente lavorare con lei. Ovviamente Vivien aveva dovuto spiegargli sommariamente della sua situazione sentimentale - o di quella che era stata la sua situazione sentimentale, e quella era stata una conversazione un filino imbarazzante, ma Daniel era abituato alle stranezze della figlia, e non aveva commentato.

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