Monday, September 28, 2020

Reese Girls - Prologo

PROLOGO

 

 

Londra, Regno Unito - Novembre 1997

 

Il sudore scese sulla sua fronte mentre sentiva un’altra contrazione avvicinarsi. Vivien strinse la mano di sua nonna il più forte possibile, sperando, pregando che finisse tutto in fretta. Mentalmente si prese a calci per aver rifiutato qualunque tipo di antidolorifico - stronza testarda, pensò, l’epidurale non ti avrebbe fatto ripiombare nella tua abitudine di abusare della droga - ma ormai era troppo tardi. Tutto ciò che poteva fare era sopportare, spingere quando le veniva detto di farlo, e aspettare che il momento passasse.
Poteva farcela, era forte. Poteva decisamente farcela.
“Non posso farcela!” piagnucolò, attirando sua nonna più vicina a sé. “Non posso farcela, nonna. Ti prego, fallo smettere.”
“Va tutto bene, tesoro, andrà tutto bene. È quasi finita ora, presto avrai il tuo bambino tra le braccia,” nonna Hazel cercò di rassicurare la nipote, passando delicatamente un panno tiepido sulla fronte della ragazza.
“Non posso farcela neanche per quello,” Vivien pianse. “Non sono una madre, sono solo una ragazzina. Non posso… penso di aver fatto un errore, nonna. Pensi che abbia fatto un errore?”
Hazel mise la mano sulla guancia della nipote, facendola voltare e guardarla negli occhi, sperando che Vivien rimanesse lucida abbastanza a lungo tra le contrazioni per capire quello che stava per dirle.
“Ascoltami, Principessa. Tu puoi essere qualunque cosa tu voglia essere. Se vuoi essere una madre, allora lo sarai. Ma se non vuoi farlo, se lo stai facendo solo per provare che sei diversa dalla donna che ti ha messa al mondo, allora non farlo. Non portare a casa questo bambino, dallo in adozione così che possa trovare una famiglia amorevole, una donna che è pronta a essere sua mamma. O, se vuoi, posso crescere questo bambino per te, come ho fatto con te quando tuo padre ti ha portata a casa. Sta a te, tesoro, sappi solo che nessuno penserà male di te se decidi di rinunciare a questo bambino, nessuno ti paragonerà a Linda. È chiaro?”
Vivien annuì, gli occhi pieni di lacrime. Non sapeva cosa voleva. Aveva solo sedici anni, come poteva prendere una decisione così importante?

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