Wednesday, September 16, 2020

So it goes - Capitolo 25

 

25.
Didin't want any promises, just my undivided honesty

 

 

- Jean è a casa oggi? -
Sto fissando il cellulare da cinque minuti, incredula e sorpresa perché l’ultima cosa che mi sarei aspettata quando il telefono è squillato era di ricevere un messaggio da Rory che mi chiede se Jean è o non è a casa oggi. Non so perché voglia saperlo, e sinceramente mi fa un po’ paura.
La notte scorsa sembra già un ricordo lontano, ora che mi sono fatta una doccia e ho lavato via il suo profumo dal mio corpo. Ho passato tutta la mattina a chiedermi se settimana scorsa è stata un sogno, e sono stata molto vicina al chiamare Rory solo per essere sicura che sia successa veramente, ma non l’ho fatto. Ha detto “prima o poi” e questa volta sono determinata a rispettare il suo bisogno di spazio.
Forse sono solo sconvolta che le ci siano volute solo meno di ventiquattro ore per far succedere quel “prima o poi”.
- È via per il weekend con il suo ragazzo. Perché? -
Picchietto con le unghie sullo schermo del telefono mentre aspetto la sua risposta. Invece suona il citofono. Quasi mi prende un colpo perché… ok, no, non può essere Rory, vero? Sarebbe assurdo.
“Sì?” chiedo prima di ricordarmi che il nostro citofono è rotto e non riesco a sentire l’altra persona. Mi chiedo quando smetterò di dimenticarmene. “Non importa, vieni su, quarto piano.”
Non dovrei essere così scioccata quando vedo il volto di Rory dallo spioncino, eppure lo sono. Apro la porta e provo a sembrare il più disinvolto possibile, anche se la mia mente è un uragano di domande e di emozioni.
“Hey,” la saluto e lei mi rivolge un sorriso timido che diventa subito smagliante quando vede qualcosa sul pavimento vicino a me. Qualcuno, Sirius nello specifico.

- Continua su EFP -

No comments:

Post a Comment